Skateboard

Lo skateboarding è nato in California negli anni ‘40, con la pratica di attaccare delle piccole ruote metalliche a delle tavole di legno. Negli anni ‘60 ci fu una grande diffusione dello skateboard tra i surfisti in California e nacquero in quegli anni i primi contest segnando il primo vero boom di questo sport. In Italia, la storia dello skate è decisamente più recente. Alla fine degli anni ‘70 si diffonde lo street skate e nel 1995 scoppia il boom, grazie alla nascita dei primi skate park in Italia. Con l’evoluzione della tecnologia è nato poi lo skate sportivo. Ruote sempre più resistenti ed aree dedicate messe in sicurezza, hanno fatto in modo che questa pratica sia divenuta un simbolo della “vita di strada”. La popolarità dello skate è cresciuta ulteriormente con le ultime Olimpiadi svoltesi in Giappone nell’agosto scorso, in cui lo spettacolare Ariake Urban Sports Park ha ospitato le competizioni di Skate delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Lo skate è uno sport che migliora la coordinazione e la precisione: i bambini imparano a riprovare, ad aggiustare il tiro, ad ascoltare il loro corpo, i loro legamenti e i loro movimenti fino a trovare la giusta coordinazione. Si può cadere, anche spesso, serve quindi sempre l’attrezzatura giusta, con ginocchiere, gomitiere e caschetto a norma. Dopo le prime lezioni, che si svolgono quasi sempre negli skatepark da parte di giovani istruttori formati, i bambini sanno andare da soli. La tavola, che viene anche detta board, è la parte sulla quale si appoggiano i piedi, ed è concava. È composta da diversi strati di legno, in genere acero canadese, che possono andare da 7 a 9 a seconda dell’utilizzo che si farà dello skate. Il legno può essere ormai sostituito da altri materiali, come l’alluminio, il kevlar, o ancora la vetroresina.